L’arte delle arti
Sant’Annibale presenta le linee portanti
della sua esperienza educativa illuminata dal “rogate”
Annibale Maria Di Francia
Per corrispondere al comando di Gesù “Pregate il Signore della messe” siamo obbligati ad attendere
seriamente alla santificazione e a farla da buoni operai e operaie dedicandoci all’educazione degli orfani abbandonati, al soccorso ed evangelizzazione dei poveri e a quante altre Opere di Carità saremo chiamati dalla Divina Provvidenza.
È questo il motivo per cui nei miei Istituti ospito creaturine più misere sottratte all’abbandono e ai pericoli per avviarle al lavoro e alla sana educazione. Dico alla sana educazione, e tengo a dichiarare che l’educazione che impartisco è un’educazione eminentemente civile. Nei miei Istituti i figli e le figlie del popolo vengono educati al rispetto verso tutte le autorità costituite, sia civiche che governative.
Non ci mischiamo in principi di politica, ma ci preoccupiamo di formare degli onesti cittadini che possano diventare bravi lavoratori e buoni padri e buone madri di famiglia.
CHIEDERE BUONI EDUCATORI
Quando si vuol rispondere al comando del Cuore di Gesù, “pregate il Signore della messe”, bisogna pregare l’Altissimo che mandi buoni sacerdoti nella S. Chiesa, e mettiamo una speciale intenzione perché doni alla mistica messe buoni educatori e le buone educatrici! In questo modo si curano gli interessi del Cuore Santissimo di Gesù!
Gli educatori cattivi – dei quali miseramente abbonda la terra – sono un flagello, una rovina della mistica messe delle anime, sono un uragano, una tempesta, un ciclone che abbatte la messe delle anime, la sconvolge, l’inghiotte!
Ubbidire a quel divino “Rogate” vale pure domandare alla Divina Bontà maestri ed educatori e direttori d’Istituti credenti, praticanti, timorati di Dio che, mentre istruiscono la mente con sana istruzione, santamente ne educhino il cuore.
CHIEDERE BUONI GENITORI
Con questa preghiera supplichiamo il buon Dio perché dia lumi e grazie speciali a tutti i genitori che hanno nelle loro mani la gran messe delle future generazioni perché sappiano edificare col buon esempio i loro figli, sappiano tenerli lontani dai pericoli dell’anima, li crescano con santa educazione e li presentino a quel Dio che li ha loro affidati perché siano bene educati.
Ma ahimè, quanti rari sono questi genitori, e come spesso la casa e la famiglia formano proprio quel
mondo che è uno dei tre formidabili nemici dell’uomo!
L’ARTE DELL’EDUCAZIONE
San Giovanni Crisostomo dice che l’educazione dei fanciulli e l’arte delle arti, e nessun’arte umana può paragonarsi all’arte dell’educazione.
A ragione l’educazione fu definita: L’arte la più delicata tra le mani le più inesperte! Infatti, per bene educare, bisognerebbe che uno fosse teologo, filosofo e santo.
Ars artium, arte delle arti è l’educazione delle tenere creature, e non possono essere idonee a sì delicato ufficio persone che non sono educate a questo difficilissimo esercizio. Arte delle arti che deve ispirarsi ai principi della vera civiltà, della sana morale e della nostra religione, e non può raggiungere il suo nobilissimo scopo qualora dipendesse anche mediatamente da possibili amministratori per i quali religione, morale, civiltà e onestà non sono quelle che esse sono nel loro essere eterno!
BUONO ESEMPIO
Anzitutto gli educatori devono sapere che si educa con il comportamento e il buon esempio più che con le parole. E qui si badi che il tenero animo dei bambini e delle bambine – siano pure piccoli – è naturalmente capace di intuire, sebbene inconsciamente, ciò che vi è di bene nella condotta dei loro educatori, e si formano così nelle loro sensibili anime criteri e germi santi, se santi sono gli esempi; criteri e germi cattivi, se cattivi sono gli esempi.
Gli insegnamenti a parole, anche i più saggi che si voglia, svaniscono come fumo al vento dinanzi alle azioni non buone. Un educatore che innanzi a bambini, siano pure di tre anni, parla poco rispettosamente dell’autorità insegna agli educandi che non esiste il principio di autorità. L’educatore
che, pranzando con gli alunni, mangia o beve con avidità, senza moderazione, ecc. insegna la golosità.
Con comportamenti che sembrano di poco conto si guasta l’animo dei ragazzi. Che altro? Un educatore o una educatrice che, poniamo caso, abbia un animo turbato dal rancore volontario verso un collega, sappia che i ragazzi a poco a poco lo capiscono senza accorgersene. In loro vi è una specie d’influsso magnetico.
PREGARE
Non si comincia bene se non da Dio. Quindi gli educatori che sono al servizio degli orfani e delle orfane sappiano che, oltre a dare il buon esempio agli alunni, debbono pregare per sé e per i ragazzi
affidati alle loro cure.
Questa preghiera si ha da fare con zelo e fervore, perché Nostro Signore e la SS.ma Vergine diano loro lumi su come dedicarsi all’educazione dei ragazzi affidati alle loro cure.
Inoltre, pregheranno per la buona riuscita delle ragazze e dei ragazzi loro affidati chiedendo al Signore i lumi necessari per come dirigerli, come istruirli ed edificarli.
SORVEGLIANZA
La sorveglianza continua, fatta accuratamente e con animo sempre teso al bene degli alunni, è il grande mezzo per educare. E qui si fa notare che bisogna seguire il “metodo preventivo” di Don Bosco. Questo sistema consiste nel prevenire che le ragazze e i ragazzi, o grandetti o piccoli, siano sorvegliate in modo che non abbiano largo o libertà di rilassarsi e commettere mancanze, e nell’educarli così cristianamente e devotamente, che essi stessi abbiano interiormente il santo timor di Dio che li fa stare attenti e circospetti a non commettere delle mancanze rilevanti.
OPERA GRADITA AL CUORE DI GESÙ
Grande ricompensa a quelli che si affaticano e si sacrificano per la doppia salvezza delle anime giovanili, alle quali fanno nascere il sorriso dell’amore santo negli occhi e sulle labbra, dove sarebbe sorto il pianto e la disperazione di una vita doppiamente infelice. No, non c’è opera più apprezzabile, più grata al Cuore SS. di Gesù quanto l’educazione e la salvezza delle anime fanciulle e giovani.