12. Conclusione
Dalla centralità dell’Eucaristia nella vita e nel ministero dei sacerdoti deriva anche la sua centralità nella pastorale a favore delle vocazioni sacerdotali. Innanzitutto perché la supplica per le vocazioni vi trova il luogo di massima unione alla preghiera di Cristo sommo ed eterno Sacerdote; ma anche perché la solerte cura del ministero eucaristico da parte dei sacerdoti, congiunga alla promozione della partecipazione consapevole, attiva e fruttuosa dei fedeli all’Eucaristia costituisce un efficace esempio e uno stimolo alla risposta generosa dei giovani all’appello di Dio. (Ecclesia de Eucharistia, n. 31) L’Eucaristia è dunque il centro della spiritualità della Famiglia del Rogate, esemplificata in maniera singolare nella solennità del Primo luglio che accompagna l’evolversi della nostra storia, che traccia il suo itinerario nel e col mistero eucaristico. Non si può e non si deve sminuire la portata della solennità e della sua influenza carismatica, anche se occorre necessariamente adattare ogni cosa ai tempi ed alle sensibilità di oggi. L’Opera della Rogazione Evangelica continua il suo pellegrinaggio non più “scabrosissimo”, confortata dalla vera Arca dell’Alleanza che contiene il pane vivo disceso dal cielo, il Dio in mezzo a noi. “Questa festicciuola annua del 1° Luglio è stata occasione di risveglio di fede e di fervore, nonché d’affetto al proprio istituto. L’opera ne restò quasi vivificata” (cfr Abacuc, 2.3). Gesù in sacramento, divino Fondatore, fu sempre sostegno, aiuto e tutto”. Il 1° luglio ha determinato l’incremento dell’opera. Queste considerazioni costituiscono il bagaglio di tradizione e di spiritualità che caratterizzano l’essenza della pietà eucaristica dell’istituto ed i suoi riflessi nella vita dei membri della Famiglia del Rogate. Vogliamo fare nostre le parole del fondatore a testimonianza del dato giuridico e solenne della festività del Primo luglio, perché da esse si possa perennemente attingere lo stimolo e l’impegno e trovare la garanzia dell’autenticità della nostra tradizione: “Tutto questo si è scritto affinché resti perpetua la memoria e non si perda mai di vista che Gesù Sacramento è stato autore di questa Pia Opera consacrata al suo Divino Cuore, il quale si trova sempre vivo e vero, amante e palpitante, nel S.Tabernacolo, sempre in mezzo a noi operante, con quei divini lumi, che irradia continuamente dalla fornace ardente del suo Divino Cuore in Sacramento”.
Angelo Sardone rcj