Il valore sociale e pedagogico della confessione

Il valore sociale e pedagogico della confessione

diAnnibale Maria Di Francia

Il Sacramento della Penitenza, istituito da nostro Signore Gesù Cristo per la remissione dei peccati, è uno dei mezzi più efficaci per diventare santi. I penitenti ne abbiano grande stima, sforzandosi di accostarsi con le dovute disposizioni. Si confesseranno ogni quindici giorni, premettendo un conveniente esame di coscienza da farsi almeno un quarto d’ora prima della confessione. Inizieranno l’esame di coscienza con una breve preghiera per implorare dal Signore luce e grazia per ricordare le colpe commesse dall’ultima confessione, per avere un vero dolore dei peccati e il proposito di non più peccare. Tutto questo si può fare mentalmente oppure aiutandosi con qualche apposito libretto. Dopo aver maturato una viva contrizione per i peccati commessi, si accosteranno alla santa confessione. Si raccomanda che la confessione sia umile, sincera e contrita.

Umile vuol dire che il penitente deve accostarsi al sacerdote con veri sentimenti d’interiore umiltà, accusandosi senza scusarsi, accusando non solo le azioni difettose, ma molto più le intenzioni, non solo i difetti, ma anche la loro radice, cioè le passioni da cui provengono. L’umiltà nella santa confessione comporta che il penitente ascolti i consigli e ammonimenti del Confessore.

Terminata la santa confessione ciascuno farà la penitenza con un breve ringraziamento. Gesù, con il Sacramento della confessione, mostra la sua infinita Sapienza, Bontà e Misericordia.

INFINTA SAPIENZA

Infatti, nell’istituire il Sacramento della confessione Gesù lasciò un rimedio richiesto dalla nostra colpevole natura. L’uomo che pecca si leva contro Dio; si mette quasi alla pari con l’Infinito, con l’Onnipotente; in tal modo l’uomo s’innalza al di là della sua natura, della sua condizione; quando poi rientra in sé stesso e si pente di questa sua trascuratezza bisogna che discenda tanto in basso quanto si è levato in alto, e giacché si levò sino a Dio, bisogna che si abbassi sino all’uomo.

Ciò avviene appunto nella confessione, nella quale l’uomo resta adeguatamente umiliato. Ma nel tempo stesso egli resta sollevato. Il giogo della confessione è un giogo dolce e soave; poiché cosa è più naturale all’uomo che il sentirsi sollevare lo spirito nello sfogare ad altri il proprio cuore? L’uomo in peccato è in lotta con se stesso, è in odio a Dio, è straziato dal rimorso; in questo stato egli ha bisogno di aiuto e di consiglio, questo avviene nella confessione, dove il sacerdote come ministro del Dio di pace e di carità è lì per accogliere il peccatore pentito, consolarlo e confortarlo. Gesù con la confessione si è adattato all’umana natura, ed è venuto incontro alle esigenze del cuore umano.

BONTÀ E MISERICORDIA

Con l’istituzione della confessione Gesù dimostra che Dio Padre vuole tutti salvi; infatti, che ne sarebbe stato di tutti noi se non avesse istituito la confessione? Bisognava che non avessimo commesso nessun peccato mortale, ma dove sono quelli che non hanno macchiato la stola dell’innocenza? Gesù previde le nostre cadute e ci lasciò come rimedio il Sacramento della penitenza. Perciò i santi Padri hanno chiamato questo sacramento “Tavola di salvezza dopo il naufragio della grazia perduta”, “Secondo Battesimo” e “Medicina spirituale”. Gesù avrebbe potuto istituire questo Sacramento per poterlo ricevere una sola volta; invece, volle che potessimo riceverlo settanta volte sette, cioè sempre. Questo Sacramento mostra l’infinita Bontà e Misericordia verso i peccatori!

TRIBUNALE DELLA MISERICORDIA

Il peccatore è un reo che ha offeso Dio e trasgredito la legge di Dio. Considerate come Dio Padre tratta gli uomini che trasgrediscono la sua legge e come vengono trattati sulla terra coloro che trasgrediscono la legge degli uomini!

Fate il confronto tra il tribunale terreno, dove i delitti si condannano, e il tribunale divino, dove i delitti si assolvono! Quando l’uomo trasgredisce la legge degli uomini viene consegnato al giudice che lo incatena, lo porta in tribunale e lo punisce. Quanto diversa la divina Giustizia! Iddio sopporta con pazienza il peccatore che lo ha offeso; gli manda i rimorsi ecc. ecc. e il peccatore rientra in se stesso e si presenta al tribunale della penitenza. Su questo tribunale sta scritto: Misericordia. Siede davanti al ministro di Dio che sta lì per assolvere il reo, per accoglierlo come padre amoroso; il peccatore è nel tempo stesso reo, accusatore e testimone; egli fa la confessione dei suoi peccati, si dichiara reo e viene assolto; si riconosce peccatore, degno d’una morte eterna e viene perdonato e liberato! Quindi nel tribunale umano si fa giustizia; in quello divino si fa misericordia.

Nel tribunale umano a nulla serve piangere, pentirsi, dischiararsi colpevoli. Nel tribunale della confessione le lacrime e il pentimento ci donano la pace con Dio e la libertà.

Ah, noi non possiamo vedere con gli occhi del corpo ciò che avviene nel tribunale della penitenza quando il sacerdote pronunzia sul peccatore contrito quelle sublimi parole: “Io ti assolvo”. Allora il penitente passa dalle tenebre del peccato alla luce della grazia; era schiavo del demonio e diventa figlio di Dio; l’inferno si chiude sotto ai suoi piedi e si apre il Paradiso; i rimorsi laceravano quello spirito, ora invece la pace dello Spirito Santo penetra nel cuore.

VANTAGGI DELLA CONFESSIONE

Ah, ecco che io non posso non parlarvi dei vantaggi che apporta la confessione. Questi vantaggi sono individuali e sociali. 1° Fa rivivere i meriti delle opere mortificate. 2° Aumenta la grazia. Nella Confessione ci vengono applicati i meriti della redenzione, crescono sia la luce nell’intelletto che la forza per vivere da cittadini del Regno di Dio. 3° Risana lo spirito dalle sue cattive abitudini. Questo Sacramento è la vera piscina probatica di cui parla san Giovanni (5,1-8). Qui si guariscono tutte le passioni giacché se la radice di tutti i peccati è l’orgoglio, qui appunto l’orgoglio viene sconfitto dall’umiltà. Ah, non è cosa da poco mettersi in ginocchio e dire “mea culpa…!”.

VANTAGGI SOCIALI

Il vantaggio della confessione consiste nel togliere le inimicizie. In questo tribunale tutte le liti finiscono con la pace, svaniscono gli odi inveterati e disegni di vendetta! Oh, quante risse, quanti omicidi si risparmierebbero e quante pene si eviterebbero se tutti si confessassero!

Confessione e restituzione del maltorto. Sono molti gli esempi di persone che, dopo essersi confessati, restituiscono ciò che hanno rubato e pongono rimedio al male reso al prossimo. Il confessore, infatti ricorda che ciò che si è rubato deve essere restituito al suo padrone.

Infine, la confessione ha un grande ruolo educativo. Ditelo voi, o genitori, non è forse vero che i vostri figli diventano migliori quando li fate avvicinare alla confessione con le dovute disposizioni?

Non è forse vero che diventano peggiori quando se ne allontanano? Scrive Voltaire che «non vi è istituzione alcuna che vinca in saggezza la confessione». Questo Sacramento è un mezzo eccellente, un freno ai delitti inveterati; nella celebrazione di tutti gli antichi misteri era in uso anticamente di confessarsi. Noi abbiamo imitato e santificato pratica così saggia; essa è efficacissima per indurre i cuori ulcerati dall’odio a perdonare, per indurre i ladri a restituire ciò che hanno rubato. A mio avviso i nemici della Chiesa Romana che gridarono contro la confessione hanno tolto il maggior freno ai delitti. ■

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