Chi spera in Dio non rimane deluso

Chi spera in Dio non rimane deluso

La speranza cristiana si fonda sulla potenza e sulla fedeltà di Dio 

Una virtù assai vicina alla Fede è la Speranza. Essa consiste in ciò: noi aspettiamo con fiducia da Dio tutto quello che Egli ci ha promesso. Iddio ci ha promesso le sue grazie, la sua assistenza, la sua protezione e la vita eterna, e chi ha la santa virtù della Speranza aspetta da Dio tutto questo. Per potere sperare con fiducia che una persona ci dia ciò che ci ha promesso si richiedono due cose: che la persona sia potente e che sia fedele, cioè che possa darci ciò che ci promise, e che sia di parola nel mantenere le sue promesse. Queste due qualità si trovano in Dio in grado infinito. 

IN GESÙ LA NOSTRA SPERANZA

Iddio è potente, anzi è l’Onnipotente, e perciò ci può dare quello che ci ha promesso, inoltre Dio è fedelissimo, non manca mai alle sue promesse, e perciò è impossibile che ci neghi quello che ci ha promesso. “Iuravit Dominus et non poenitebit eum – Il Signore

ha giurato e non si pente” (Sal 109,4 ; Eb 8,21). Ed ecco perché la Speranza cristiana è una Speranza certa e sicura, perché mentre passeranno il cielo e la terra, come disse Gesù Cristo, la sua parola non passerà (Mt 24,35).

La nostra Speranza si fonda sulla divina Bontà e sui meriti del Signor nostro Gesù Cristo Dopo che Adamo ed Eva peccarono Iddio li scacciò dal Paradiso terrestre, ma nello stesso tempo fece loro una promessa che non li avrebbe mandati all’Inferno, ma che li avrebbe salvati con tutti i discendenti mandando al mondo il suo Figlio che sarebbe nato da Maria. Così fi n d’allora cominciò la virtù della Speranza in Adamo ed Eva e in tutti i loro discendenti e tutti speravano di essere salvati per i meriti del Figlio di Dio che doveva venire al mondo (Gen 3). Venne infatti al mondo il Figlio di Dio, come Dio aveva promesso; e per acquistarci il Regno dei Cieli si assoggettò per amor nostro a tutti i travagli dell’umana natura, fi no a patire le pene più acerbe e morire sopra un tronco di croce! Ora, se Gesù Cristo volle tanto soffrire e morire per guadagnarci la vita eterna, e le grazie per conseguirla, qual dubbio possiamo noi avere della nostra eterna salvezza? Tutti ci salveremo, purché lo vogliamo, giacché il Figlio ha patito per salvarci. Basta dare un’occhiata a Gesù Crocifisso per sentirci aprire il cuore alla santa Speranza! Gesù ci dice: “sperate in me e sarete salvi”; le sue piaghe ci gridano: “sperate!”. “Sperate”, ci dice quella Croce, i chiodi, le spine, la lancia, il sangue, tutto ci dice: “sperate, sperate!”.

 

LA SPERANZA DEL MONDO DELUDE

Eppure, quanti vi sono che invece di mettere le loro speranze in Gesù Crocifisso e nei suoi meriti infiniti, le mettono nelle cose fugaci ed ingannevoli di questo mondo! Tutti

sperano di divenire felici, ma quasi tutti invece di aspettare la felicità da Dio, la aspettano dalle creature! Ma che cosa possono dare le creature, che cosa può dare il mondo? Se si spera negli amici, questi o presto o tardi finiscono con l’abbandonarci, non appena siamo in qualche sventura; se si spera nei parenti, i parenti stessi ci danno amarezze e ingratitudini quando meno ce l’aspettiamo; se si spera nelle protezioni degli uomini, questi tante volte ci lusingano, ci promettono mille cose, ci rimandano di giorno in giorno, finché dobbiamo riconoscere che ci hanno ingannato; se speriamo nelle ricchezze, anche queste sembra da principio che vogliono darci la felicità, ma poi domandate ai ricchi se sono felici, ed essi vi dovranno confessare che i teatri, balli, giochi, i conviti, le carrozze sono piuttosto un tedio anziché una vera felicità. “Qui confidit in divitiis suis coruet Chi confida nella propria ricchezza cadrà” (Pr 11,28). Tutte le speranze di questo mondo finiscono per lo più col pianto e col disinganno! Eppure, osservate, amici miei, quanto è grande la vostra cecità! Noi riconosciamo che il mondo ci inganna, eppure continuiamo a sperare nel mondo!

 

LA SPERANZA CRISTIANA NON DELUDE

Non speriamo dunque, nelle cose di questa terra, speriamo in Dio sempre, e speriamo solamente in Dio. Iddio solo può dare la felicità. Noi dobbiamo sperare in Dio sempre, e specialmente nelle afflizioni e nei pericoli. Quando siamo afflitti e angustiati, quando siamo tribolati mettiamo le nostre speranze in Dio e le nostre pene si calmeranno. Ed è questo un vantaggio tutto proprio della bella virtù della Speranza. La Speranza cristiana calma le pene che noi proviamo in questa valle di lacrime perché, quando uno aspetta un gran bene non sente i dolori che soffre per ottenerlo; così noi sperando nel Paradiso non sentiremo i travagli di questo misero mondo. Diceva S. Francesco di Assisi: «Tanto grande è il bene che aspetto ch’ogni pena mi è diletto». La Speranza fondata in Dio lenisce ogni affanno. Inoltre, dobbiamo sperare in Dio nei pericoli, tanto nei pericoli che minacciano il nostro corpo, quanto in quelli che minacciano l’anima. Riposiamo nelle braccia della Divina Bontà come i fanciullini riposano nelle braccia della loro madre (Sal 130,2); se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? (Rm 8,31) con Dio chi potrà toccarci? “Tutti i capelli del nostro capo, dice il Signore, sono numerati Vestri capilli capitis omnes numerati sunt, nolite ergo timere”. Non potrà esserci toccato neanche un capello senza il volere di Dio. Perché, diceva il Santo Davide, “Chi spera nel Signore non resta deluso” (Sal 24,3). ■