Un infallibile rimedio

Un infallibile rimedio

Annibale Maria Di Francia

Due evangelisti, Matteo (9, 38) e Luca (10,2), riferiscono che Gesù, avendo visto le folle abbandonate come gregge senza pastore, mosso a compassione esclamò: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi, pregate dunque il Signore della messe perché mandi operai nella sua messe». Quando Gesù parlava così aveva presente tutti i secoli, tutte le città, tutti i popoli, tutte le regioni del mondo sino alla fine dei secoli. Ma nel suo divino zelo additava come rimedio infallibile quel divino comando: «Pregate dunque il Signore della messe che mandi operai nella sua messe». Chiamo “infallibile” questo rimedio perché, avendolo additato e imposto lo stesso Signore, non può fallire; ed è come se avesse detto: «Se mi domandate gli operai per la messe delle anime, io ve li darò»; il che significa pure: «Se non me li domandate non li avrete, e non ne avrete quanti e come ne abbisognano». Egli stesso se ne servì quando doveva scegliere gli apostoli: «Salì sopra un monte e pregò tutta la notte il Padre suo, e poi li chiamò» (Lc 6,13). 

CHI SONO GLI OPERAI?

Quel divino Rogate ergo è da considerarsi innanzitutto in rapporto ai sacerdoti, ma anche in rapporto a quanti collaborano con i sacerdoti nell’annuncio del vangelo. Siccome ci sono quelli che seminano e quelli che mietono, quelli che innaffiano il seme, quelli che ritornano gaudenti coi manipoli raccolti, quelli che separano il grano dalla paglia, quelli che lo conservano nei granai e quelli che lo distribuiscono, così nella formazione della salute eterna delle anime ci sono diversi agenti in diversi ceti e classi sociali. I primi tra questi sono senza dubbio i principi delle nazioni e i re. I governanti, veri figli della S. Chiesa, che hanno il timore e l’amore di Dio, sono il braccio destro della religione e possono fare un immenso bene nel campo della mistica messe delle anime! Quindi bisogna che nel pregare l’Altissimo che mandi buoni operai, si metta una speciale intenzione perché doni alle nazioni governanti secondo il suo Cuore. Altri operai sono i buoni educatori e le buone educatrici! I cattivi educatori sono la rovina della mistica messe, sono l’uragano che distrugge la messe dei giovani. Tali sono specialmente gli insegnanti atei, o miscredenti, o immorali di alcune scuole, e guai per la gioventù che vi capita! Ubbidire al Rogate significa domandare alla divina Bontà maestri, educatori e direttori d’istituti credenti, praticanti, timorati di Dio, che mentre istruiscono la mente con sana istruzione, santa mente ne educhino il cuore. Questa preghiera vale pure perché il buon Dio doni lumi e grazia speciale a tutti i genitori che hanno nelle loro mani la gran messe delle future generazioni perché sappiano edificare col buon esempio i loro figli, sappiano tenerli lontani dai pericoli dell’anima, li crescano con santa educazione e li presentino a quel Dio che li ha affidati alle loro cure. Ma ahimè, quanto rari sono questi genitori, e come spesso proprio la famiglia è una formidabile nemica dell’uomo!

ROGATE: PREGATE!

Perché dunque non si ricorre al grande infallibile rimedio comandatoci da Gesù quando disse: «Pregate il Signore della messe che man di operai nella sua messe?». Perché tutte le anime che amano Gesù e curano gl’interessi del suo Cuore non levano le più fervide preghiere per ottenere i buoni operai della mistica messe? Perché tutti i libri di devozioni che vanno per le mani dei fedeli non riboccano di questa divina preghiera? Perché, oseremmo dire, tutti i Congressi Eucaristici non ne fanno primario argomento? Perché i banditori della divina Parola non spingono tutti i fedeli ad ubbidire a quel divino e ripetuto comando datoci da Gesù: «Dicebat/diceva: molta è la messe, ma gli operai sono pochi, pregate dunque il Signore della messe perché mandi operai nella sua messe?».

L’OPERA DELLE OPERE!

Pio XI ha detto che implorare gli operai per la messe è Opera delle Opere. Primo perché lo comanda Gesù Cristo. Secondo, perché ottenere dalla divina Bontà le sante vocazioni, significa far fiorire nella Chiesa il sacerdozio di Gesù Cristo. Così si avvera la parola di Gesù agli apostoli: «Come il Padre mandò me, così io mando voi» (Gv 20,21). E da qui deriva ogni bene sulla terra, essendo i sacerdoti, come li chiamò nostro Signore: «Luce del mondo e sale della terra» (Mt 5,13-14). La storia della santa Chiesa dimostra coi fatti quanti immensi beni e quante opere sante sono sorte per mezzo del sacerdozio. Non sono i sacerdoti che rendono continuamente presente la divina redenzione? Chi amministra il Battesimo? Chi assolve dai peccati? Chi dà Gesù Cristo in Sacramento? Chi l’offre nella santa Messa? Chi lo dona nella santa Comunione? Chi dispensa la divina Parola?  Chi insegna la dottrina del vangelo? Chi esorta, chi ammonisce, chi organizza, chi promuove le buone opere? Gli operai per la messe (sacerdoti, genitori, educatori e governanti) devono scendere dall’Alto: li suscita lo Spirito Santo! Non possiamo averli se trascuriamo la grande preghiera comandata da Gesù Cristo quando disse: «Pregate il Signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».

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