Luisa Piccarreta

E’ universalmente riconosciuta l’incidenza particolare che ebbe nella vita della serva di Dio sant’Annibale Maria Di Francia, dal 1910 al 1927. Oltre ad essere suo confessore straordinario, nel 1926 P.Annibale fu incaricato direttamente dall’arcivescovo Mons. Giuseppe M.Leo con regolare decreto quale Esaminatore ecclesiastico per le stampe delle sue tre diocesi Trani, Barletta e Bisceglie. In una lettera a Luisa Padre Annibale le ricorda di avere avuto dall’arcivescovo giurisdizione su di voi, in ordine, ai vostri scritti, ed alla pubblicazione degli stessi, di maneggiarvi cioè e di disporre la detta pubblicazione; come credo di giusto (sue parole). P.Annibale godé di una fiducia illimitata da parte di Mons. Leo, come si evince dalla ricca documentazione. Questa occupazione lo prese stabilmente, fino quasi a distoglierlo dagli impegni di fondatore: sappiate che io già non mi occupo quasi più di nulla di altre cose dei miei istituti, dacché mi sono tutto dedicato per la grande opera della Divina Volontà. Ne parlo con persone di spirito, m’intrattengo su questo argomento con chi meglio posso, ne faccio propaganda quanto più mi è possibile, anche ai miei istituti. Anche la fiducia di Luisa in P.Annibale fu cieca. La loro amicizia ed i rapporti intensi di spiritualità e santa emulazione, sono documentati dal ricco carteggio intercorso per circa 17 anni. Vergine del Signore e colomba ferita che cerca il suo Signore, la definisce P.Annibale. Padre d’immensa prole, lo chiama Luisa, alludendo al suo ruolo di fondatore e padre per la moltitudine di poveri ed orfani. E’ fuori dubbio che entrambe le anime di Dio si siano influenzate a vicenda comunicandosi tesori di grazia ed intuizioni che il Signore aveva disseminato nelle loro anime.

Luisa certamente ha colto dal P.Annibale l’ansia del Rogate, la preghiera per i sacerdoti. I suoi scritti più volte presentano riferimenti espliciti, a volte sorta di rimproveri di Gesù per queste anime privilegiate. P.Annibale si è ulteriormente consolidato nel suo zelo per il mistero della passione di Gesù e nell’esercizio del Volere Divino. Questo, fino al punto da mettere mano il 1926 ad un lavoretto della divina volontà, la Pia Unione universale spirituale, intitolata dei Figli della Divina Volontà . Il frutto e la memoria del significativo sodalizio è l’istituto antoniano femminile delle Figlie del Divino Zelo a Corato. La casa, inaugurata il 7 ottobre 1928 da Mons. Giuseppe Leo, fu consacrata dal rogazionista P.Pantaleone Palma alla Divina Volontà, secondo il disegno del Padre Annibale che aveva pregato lo stesso Padre Palma di interessarsi per detta casa. Il giorno stesso dell’apertura, la Madre Generale delle Figlie del Divino Zelo, Sr.Cristina Figura volle che Luisa Piccarreta facesse il suo ingresso nell’istituto. Prelevata dalla Superiora Generale insieme con alcune suore del Consiglio e Sr.Cecilia, superiora della nascente casa, Luisa il 7 ottobre 1928 fece il suo ingresso accompagnata da Don Benedetto Calvi e fu collocata nella stanza attigua alla cappella sacramentale. Di là poteva seguire la S.Messa e vedere benissimo l’altare e la sacra custodia del SS.mo sacramento. Il più recente incontro tra le due anime sante si ebbe il 19 maggio 1998 con il passaggio dell’insigne reliquia del Cuore incorrotto di sant’Annibale nei luoghi dell’Associazione di Luisa a Corato.

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