Iter della causa di canonizzazione
In tanti furono a richiedere l’apertura del Processo di Canonizzazione, tra questi il beato Don Luigi Orione; ma, a causa della seconda guerra mondiale, si dovette aspettare.
Il 21 aprile 1945 prese avvio il Processo Informativo Diocesano, che si concluse il 6 agosto 1952. Seguendo la legislazione vigente all’epoca, gli Scritti dovettero essere esaminati dai Censori Teologi; poi fu possibile compilare e presentare la Positio sulla vita, le virtù in genere e la fama di santità il 17 novembre 1975 per l’Introduzione della Causa.
Il Congresso Speciale dei Cardinali (1979) espresse parere favorevole per la celebrazione del Processo Apostolico, che ebbe inizio a Messina l’8 marzo 1980. Durante questo Processo, il Tribunale Ecclesiastico provvide all’istituzione di una Commissione di Storici. Sulla base dei Processi, dei lavori della Commissione Storica e degli Scritti fu quindi elaborata, con rigoroso criterio scientifico, la Positio sull’eroicità delle virtù sotto la guida del Rev.mo Relatore P. Valentino Macca, O. C. D.
Il 23 giugno 1989 il Congresso peculiare dei Consultori Teologi espresse unanime parere favorevole all’esercizio eroico delle virtù.
Il Card. Eduardo Pironio fu il Ponente nel Congresso dei Cardinali e Vescovi tenuto il 7 novembre 1989, riconoscendo che Padre Annibale ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, le virtù cardinali ed annesse, costantemente alimentate da una fervidissima pietà cristocentrica e da una filiale devozione mariana.
Il Santo Padre Giovanni Paolo II il 21 dicembre 1989 promulgò il Decreto sull’eroicità delle virtù, il 12 settembre 1990 quello relativo al miracolo ed il 7 ottobre 1990 proclamò Beato Padre Annibale Maria Di Francia nella Piazza San Pietro.
Il caso di guarigione presentato per la canonizzazione riguarda la neonata Charisse Nicole Diaz, il cui Processo è stato celebrato nella Arcidiocesi di Jaro-Iloilo (Filippine), conclusosi il 24 ottobre 2002 e riconosciuto giuridicamente valido dalla Congregazione delle Cause dei Santi il 13 dicembre 2002.
La Consulta Medica del Dicastero, nella seduta del 15 ottobre 2003, all’unanimità ha concordato sulla inspiegabilità della guarigione ed ha dichiarato che la malattia della piccola Charisse Nicole Diaz fu “grave meningoencefalite, complicata da stato settico, idrocefalo e atrofia corticale celebrale”. La prognosi: “molto severa quoad vitam e quoad valetudinem”. La terapia: “idonea per alcuni farmaci, azzardata e rischiosa per l’uso prolungato e con dosaggio eccessivo dell’Imipenem, espressamente sconsigliato in tali casi”. La modalità di guarigione: “rapida rispetto alla gravità iniziale della malattia e ai tempi previsti per la sua risoluzione; completa e duratura; inspiegabile per la totale assenza di esiti prevedibili, anche in riferimento alla somministrazione dell’Imipenem”.
Nel Congresso Peculiare del 15 gennaio 2004 i Consultori Teologi, hanno accertato che detta guarigione seguì alla preghiera rivolta da varie persone al Beato Annibale Maria Di Francia ed hanno riconosciuto la preternaturalità della guarigione.
La Sessione Ordinaria degli Em.mi Cardinali ed Ecc.mi Vescovi, riunita il 20 gennaio 2004, riconosceva che la guarigione fu un autentico miracolo. La sentenza è stata ratificata da Sua Santità Giovanni Paolo II nel Concistoro del 19 febbraio 2004, durante il quale ha stabilì la cerimonia di Canonizzazione al 16 maggio 2004.