Le reliquie
Sono molte le persone che chiedono notizie sulle reliquie e desiderano riceverne una di sant’Annibale. Diamo alcune indicazioni pratiche sul significato delle reliquie e su quelle di sant’Annibale.
Che cosa è una reliquia?
Col termine reliquia che deriva dal latino (reliquiæ-arum) e che significa avanzi, resti, si intende ciò che rimane di qualche cosa, in particolare i resti di una persona morta. Nel senso religioso, il termine si attribuisce ai resti del corpo, agli oggetti di persone di una certa importanza, custoditi in luoghi sacri e venerati nel culto. Nella tradizione cristiana a partire dal secolo IV, la voce reliquia fu adoperata non solo per i resti mortali del corpo o per il sangue dei martiri, ma anche per gli strumenti del martirio, per pezzi di abiti portati dai santi, per oggetti che avessero toccato la tomba di un martire. Un vero e proprio culto delle reliquie prese origine e si sviluppò in modo parallelo al culto dei martiri nell’antichità e fu in uso in tutta la Chiesa. In Oriente la traslazione di reliquie e l’uso molto diffuso di usare i resti dei corpi dei martiri come reliquie non incontrarono difficoltà; in Roma, invece, e in Occidente, si conservava la disciplina primitiva per la quale il sepolcro di un martire non poteva essere aperto né si potevano separare particelle del suo corpo; però nel secolo VIII si cominciò ad asportarne anche nella Chiesa latina. Parte delle ossa staccate erano deposte in cappelle o chiuse dentro altari sulla mensa eucaristica. Nel sec. IX cominciò l’uso di mettere le reliquie non più dentro altari, ma in reliquiari per poterle esporre alla venerazione dei fedeli. Un nuovo impulso alla venerazione delle reliquie fu dato dalla scoperta delle catacombe di Roma nella seconda metà del secolo XVI. Il protestantesimo rigettò sia il culto dei santi e delle loro reliquie. Nel 1669 la direzione e la sorveglianza di esse fu affidata alla Congregazione delle Indulgenze e delle reliquie, la quale nell’anno 1904 fu riunita con la Congregazione dei Riti. Attualmente il culto delle reliquie è disciplinato dal Codice di Diritto Canonico (can. 1190). Secondo la prassi consolidata e approvata dall’Autorità Ecclesiastica, si possono onorare con culto pubblico solo quelle reliquie la cui veridicità e genuinità consti da un documento rilasciato da un Cardinale, dall’Ordinario del luogo o da altra persona a ciò legittimamente ed esplicitamente autorizzata, cui, per indulto apostolico, sia stata concessa tale facoltà. Inoltre, il suddetto Codice di Diritto Canonico prescrive: «È assolutamente illecito vendere le sacre reliquie» (can. 1190, § 1).
Le reliquie di S.Annibale
Durante la ricognizione del corpo di sant’Annibale, il 1 giugno 1990 a Messina, furono rilevate numerose reliquie destinate al culto pubblico e privato. Due reliquie significative furono donate al santo Padre in occasione della beatificazione e della canonizzazione. Sono state confezionate numerose reliquie con stoffe che hanno toccato il corpo di sant’Annibale e distribuite con medagliette ed oggetti vari. Si possono trovare presso gli Istituti dei Rogazionisti e delle Figlie del Divino Zelo, o richiesti direttamente alla Postulazione Generale dei Rogazionisti. Reliquie più consistenti con frammenti ex corpore, ex indumentis imbutis humore corporis ed ex capillis, sono confezionate in teche e consegnate a coloro che le richiedono per la venerazione in luoghi di culto.
Il corpo incorrotto
A Messina nella nuova cripta dedicata a S.Annibale sotto l’altare si venera il corpo incorrotto del santo messinese che per 63 anni era rimasto sepolto nella tomba all’interno del santuario di S.Antonio.
L’insigne reliquia del cuore
Durante l’esumazione fu estrapolato dalla gabbia toracica il cuore incorrotto di sant’Annibale. La preziosa reliquia fu collocata in un artistico reliquiario che solitamente si venera nella cappella interna della Casa Madre dei Rogazionisti a Messina. Durante l’anno 2001, in occasione del 150° anniversario della nascita in terra del Di Francia, il cuore è stato portato in tutte le parti del mondo ed in tutti gli istituti dove vivono ed operano i figli e le figlie di S.Annibale.